E così avenne, che come adietro facemmo menzione, vivendo il detto re Filippo padre, le donne de' suoi detti tre figliuoli furono trovate in avolterio con grande vergogna de la casa reale, e in loro fallì la signoria del reame, che di nullo di loro rimase reda maschio. E però è da guardare d'offendere chi è in luogotenente di Cristo, né a santa Chiesa, a diritto né a torto, che con tutto che' suoi pastori per loro difetti non sieno degni, l'offesa a·lloro fatta è dell'onnipotente Iddio.
LXII
Come in tutta Italia fu corruzzione di febbre.
Nel detto anno e mese di febbraio fu per tutta Italia una generale corruzzione di febbre mossa per freddo, onde i più de le genti ne sentirono, ma pochi ne morirono. Dissono gli astrolaghi naturali che di ciò fu cagione l'aversione di Mars e di Saturno.
LXIII
Come il conte Guiglielmo Spadalunga prese Romena e poi la lasciò.
Nel detto anno, a dì XXVI di febbraio, Guiglielmo Spadalunga, de' conti Guidi ghibellini, coll'aiuto di IIIc cavalieri tedeschi ch'ebbe dagli Aretini, prese il castello di Romena, salvo la rocca, il quale era de' suoi consorti guelfi figliuoli del conte Aghinolfo; onde in Firenze per cagione dell'essere del Bavero n'ebbe grande gelosia e paura; e cavalcarvi le masnade de' cavalieri, e gli altri conti Guidi guelfi si raunarono co·lloro isforzo per contradiare il detto conte Guiglielmo, il quale veggendo sì sùbito soccorso, ed egli mal proveduto di vittuaglia, lasciò la terra con alcuno danno di sua gente.
LXIV
Come i Genovesi ripresono il castello di Volteri.
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