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      LXXXIV
     
     
      Come i Fiorentini renderono il castello di Mangone a messer Benuccio Salimbeni di Siena.
     
      Nel detto anno, a dì XXX d'aprile, i Fiorentini per volontà e comandamento del duca loro signore, e per certe rapresaglie e roba de' Fiorentini sostenute da' Sanesi, renderono contra loro buona voglia il castello di Mangone a messer Benuccio de' Salimbeni di Siena, che vi cusava ragione per la moglie, la quale fu figliuola del conte Nerone da Vernia, e nipote del conte Alberto da Mangone; ma per certe ragioni e testamenti fatti con patti infra i conti da Mangone, chi di loro rimanesse sanza reda maschio legittimo, rimanesse e Vernia e Mangone al Comune di Firenze, e morto Alberto nullo ve ne rimanea, e 'l Comune di Firenze n'avea ragione, e n'era in possessione. Per la qual cosa il popolo di Firenze molto si turbò di renderlo; ma per lo male stato del nostro Comune, e per non recarne i Sanesi a nimici, e non potere contastare a la volontà del duca, si rendé per lo meno reo, con patti che messer Benuccio ne dovesse con C fanti fare oste e cavalcate col Comune di Firenze, e mandare uno palio di drappo ad oro per la festa del beato Giovanni.
     
      LXXXV
     
     
      Come Castruccio puose l'assedio a la città di Pistoia.
     
      Ne' detti tempi grande quistione nacque dal Comune di Firenze a messer Filippo di Sangineto, il quale il duca di Calavra avea lasciato in suo luogo e capitano di guerra in Firenze per cagione che oltre a' patti di CCm fiorini d'oro che 'l duca avea l'anno per la sua signoria e per tenere M cavalieri (che non ne tenea allora VIIIc), sì volea che' Fiorentini fornissono a loro spese la città di Pistoia e Santa Maria a Monte, e non bastava il costo de' soldati, che oltre a le masnade a cavallo pagati de' danari de' Fiorentini, teneano i Fiorentini in Pistoia M pedoni, e nel castello di Santa Maria a Monte Vc al loro soldo, sì volea il detto messer Filippo si fornisse di vittuaglia de la moneta del Comune le dette terre, e il duca ne volea e avea la signoria e dominazione libera de la detta città di Pistoia e di Santa Maria a Monte.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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