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      LXXXVI
     
     
      Come i Fiorentini feciono grande oste per soccorrere la città di Pistoia, e come Castruccio l'ebbe a patti.
     
      Istando Castruccio a l'assedio di Pistoia per lo modo ch'avemo detto di sopra, dando a la città sovente battaglie con gatti e grilli e torri di legname armate, e riempiendo in alcuna parte de' fossi, ma poco o niente vi poté fare, però che la terra era fortissima di mura con ispesse torricelle e bertesche, e poi steccata con dupplicati fossi, come Castruccio medesimo l'avea fatta afforzare, e dentro avea per lo Comune di Firenze CCC cavalieri e M pedoni, buona gente d'arme a la guardia e difensione, sanza i cittadini guelfi, i quali sovente uscivano fuori assalendo il campo con danno de' nimici; e le masnade de' Fiorentini ch'erano in Prato spesso assalivano l'oste; ma poco levava, sì avea Castruccio afforzato il campo. In questa stanza i Fiorentini feciono disfare e tagliare co' picconi la rocca e le mura e tutte case e fortezze del castello di Santa Maria a Monte, e misonvi fuoco, e feciolla rovinare a dì XV di giugno del detto anno, per non avere a fornire tante guardie di castella, e per la tenza ch'aveano de la detta guardia co la gente del duca, sì come dicemmo dinanzi, e per fare partire Castruccio da l'assedio di Pistoia, o asottigliare sua oste, per venire a difendere Santa Maria a Monte. Ma egli, come costante e valoroso, niente si mosse da Pistoia, ma raforzò l'asedio. I Fiorentini veggendo che Pistoia era con difalta di vittuaglia, e non si potea fornire sanza possente oste o per battaglia con Castruccio, sì raunarono tutta loro amistà, e ebbono dal legato di Lombardia, il quale era in Bologna, Vc cavalieri, prestando loro per paga Xm fiorini d'oro, e IIIIc cavalieri del Comune di Bologna, e CC cavalieri del Comune di Siena, e gente di loro a piè con balestra, e da CCC cavalieri tra di Volterra, e San Gimignano, e Colle, e Prato, e' conti Guidi guelfi e altri amici, e messer Filippo di Sangineto capitano per lo duca VIIIc cavalieri, che ne dovea avere M, per la qual difalta, oltre a quegli, il Comune di Firenze ne soldò IIIIcLX sotto bandiere del Comune, onde furono capitani messer Gian di Bovilla di Francia e messer Vergiù di Landa di Piagenza.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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