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      E già il sopradetto pesciaiuolo con sua compagnia era venuto sanza contasto niuno infino a la tenda del re, il quale re da' detti assalitori fu a condizione di morte, e con grande fatica e rischio apena poté ricoverare a cavallo. Ma che impedì i Fiamminghi, come piacque a Dio, il venire soperchio armati di corazze, e 'l caldo era grande, onde non si poteano per istanchezza del corso ch'aveano fatto reggere, ma molti ne traffelaro, e d'altra parte il conte d'Analdo e quello di Bari e quello di Namurro con loro gente, i quali erano co·lloro tende a l'estremità dell'oste, e non istavano nell'agio né morbidezze de' Franceschi, ma sanza dormire stavano armati a la tedesca, come s'avidono della scesa de' Fiamminghi, montarono a cavallo e misonsi al contasto, onde i Franceschi ebbono alcuno riparo, e vennonsi armando e montando a cavallo. Per la qual cosa la battaglia de' Franceschi rinforzò, e i Fiamminghi per istraccamento di loro soperchie armi affieboliro, onde in quello giorno, come piacque a Dio, furono sconfitti i Fiamminghi, e morirne in sul campo più di XIIm, e gli altri si fuggirono chi qua e chi là per lo paese. E ciò fatto, il re con sua oste ebbe incontanente Popolinghe, e poi la buona villa d'Ipro, e venne verso Bruggia. Quegli ch'erano rimasi in Bruggia contradi del re e del conte si teneano forte, credendo guarentire la terra; ma come piacque a Dio, e quasi fu uno miracolo, le donne e femmine di Bruggia congregate insieme, presono bandiere dell'arme del conte correndo in su la piazza dell'Alla di Bruggia, gridando in loro lingua: "Viva il conte, e muoiano i traditori!


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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