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      E quando fu fallito al Bavero il suo intendimento, il dì appresso si partì coll'oste da Bolsena e tornossi a Viterbo, e poi a dì XVII d'agosto si partì di Viterbo col suo falso papa e' suoi cardinali e tutta sua gente, e venne a la città di Todi, non oservando i patti a' Todini che gli aveano dati IIIIm fiorini d'oro, acciò che non entrasse in loro terra; e venuto in Todi, impuose a' Todini Xm fiorini d'oro, e caccionne i Guelfi, e l'antipapa per bisogno di danari spogliò Santo Fortunato di tutti i gioelli e santuarie infino a le lampane, che v'erano d'ariento, che valea grande tesoro. E stando il Bavero in Todi, sì mandò il conte d'Ottinghe con Vc cavalieri per conte in Romagna, il quale co la forza de' Ghibellini di Romagna cavalcarono infino a le porte d'Imola, ardendo e guastando; e d'altra parte il detto Bavero fece cavalcare il suo maliscalco con M cavalieri a Fuligno, credendo avere la terra per tradimento; ma come piacque a Dio, non venne fatto, onde si tornarono a Todi, ardendo e dibruciando e levando prede per le terre del Ducato.
     
      XCVII
     
     
      Come il Bavero essendo a Todi ordinò di venire sopra la città di Firenze, e l'apparecchiamento che feciono i Fiorentini
     
      Ne' detti tempi essendo il Bavero in Todi, e perseguitando con tanta rovina e Romagna e 'l Ducato, e essendo molto infestato da' Ghibellini usciti di Firenze e gli Aretini e gli altri Toscani di parte d'imperio, che dovesse venire ad Arezzo per venire da quella parte a oste sopra la città di Firenze, con ordine fatta, che Castruccio, che ancora vivea e era molto montato per la vittoria avuta sopra i Fiorentini de la città di Pistoia, con sua oste dovesse venire per lo piano di verso Prato, e gli Ubaldini co la forza del conte d'Ottinghe e de' Ghibellini di Romagna rubellare il Mugello, e da tutte parti chiudere le strade a' Fiorentini, mostrando al detto Bavero che, vinta la città di Firenze (che assai gli era possibile), era signore di Toscana e di Lombardia, e poi assai leggermente potea conquistare il regno di Puglia sopra il re Ruberto; onde il detto Bavero a·cciò s'accordò, e già avea questo preso per consiglio, e fece cominciare l'apparecchiamento per la sua venuta ad Arezzo.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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