Nel detto anno e mese d'agosto i Fiorentini, non istanchi né sbigottiti per la tornata del Bavero in Toscana, mandarono in aiuto de' Sanesi Vc cavalieri, onde fu capitano messer Testa Tornaquinci, per difendergli da la forza di Castruccio, il quale avea mandati in Maremma VIc de' suoi cavalieri per levare i Sanesi da oste dal castello di Montemassi, e già aveano preso e rubato e arso il castello di Pavanico; e di certo i Sanesi non aveano podere di tenere campo, se non fosse la forza de' Fiorentini, che incontanente la gente di Castruccio si ritrasse, e' Sanesi ebbono il castello a patti, rendendosi a sicurtà ne le mani de' Fiorentini a dì XXVII d'agosto. Lasceremo de' fatti universali degli strani, e torneremo al processo e andamenti del Bavero.
CI
Come don Piero di Cicilia co la sua armata e di quegli di Saona vennono in aiuto del Bavero, e come arrivarono a Pisa, là dov'era il detto Bavero.
Nel detto anno MCCCXXVIII, del mese d'agosto, don Piero, che re Piero si facea chiamare, figliuolo di Federigo signore di Cicilia, con LXXXIIII tra galee e uscieri, e con III navi grosse e più legni sottili, tra di Cicilia e degli usciti di Genova ch'abitavano in Saona, vennono al soccorso del Bavero detto imperadore con VIc cavalieri tra Catalani e Ciciliani e Latini; e tutto che secondo l'ordine e promessa giugnessono tardi al suo soccorso, puosono in più parti nel Regno, prima in Calavra, e poi ad Ischia, e poi sopra Gaeta, seguendo la stinea de la marina, faccendo danno e correrie a le terre del re Ruberto sanza contasto niuno.
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