Avenne che in questi trattati da·lloro al Bavero egli mandò a·lloro per ambasciadore e trattatore messer Marco de' Visconti di Milano, il quale ad istanzia del Bavero fece loro certa impromessa di moneta per levargli del luogo e menargli in Lombardia; i quali passato il termine, e non fornito per lo Bavero come avea promesso, ritennono il detto messer Marco cortesemente per loro pregione per LXm fiorini d'oro; e dissesi che 'l Bavero il vi mandò viziatamente per farlo ritenere per levarlosi d'intorno, non fidandosi di lui per quello ch'avea fatto a messer Galeasso suo fratello di torgli la signoria di Milano. Di questa compagna dal Cerruglio seguirono poi grandi novitadi e mutazioni ne la città di Lucca, come innanzi faremo per gli tempi menzione.
CVII
Come il re Ruberto e 'l duca suo figliuolo mandarono inn-aiuto de' Fiorentini Vc cavalieri.
Nel detto anno, il dì d'Ognesanti, giunse in Firenze messer Beltramone del Balzo con Vc cavalieri, i quali il re Ruberto e 'l duca suo figliuolo mandò di Puglia al servigio de' Fiorentini e al suo soldo per contastare il Bavero; e ciò fu per sodisfare in parte la richesta ch'aveano fatta i Fiorentini di volere la persona del duca, sì come dovea venire a difendere la città di Firenze, dapoi che prendea CCm fiorini d'oro, com'era in patti. De la quale venuta de' cavalieri i Fiorentini furono altrettanto contenti come se fosse venuto il duca in persona, perciò che già rincrescea loro la sua signoria, e cercavano modo di non volergli dare l'anno i detti danari dapoi che non istava in Firenze personalmente; ma tosto si quetò la detta questione, come diremo apresso.
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