La domenica mattina vegnente, dì XVIII di giugno, cresciuta la forza del conte e del popolo, e volendo passare il ponte vecchio per assalire e combattere il vicario al palagio, egli veggendosi mal parato a tanta forza, si partì con sua famiglia di Pisa, e fu rubato il palagio di tutti suo' arnesi; e poi riposato il romore, riformarono la terra di loro podestà, e mandarne le masnade del Bavero gran parte.
CXXXIII
Come messer Marco Visconti venne in Firenze per certi trattati, e poi tornato in Milano fu morto da' fratelli e nipote.
Rivolto lo stato di Pisa per lo modo scritto nel passato capitolo, i Pisani e 'l conte Fazio providono messer Marco Visconti riccamente del servigio ricevuto da·llui. Il detto messer Marco non volle tornare a Lucca, però ch'era in gaggio per lo Bavero a' cavalieri del Cerruglio per loro soldi, come adietro facemmo menzione; cercò, e mandò lettere al Comune di Firenze che volea venire e passare per Firenze per andarsene in Lombardia con intendimento di parlare a' priori e con coloro che reggeano la città cose utili per potere avere la città di Lucca. Fugli data licenzia del venire sicuramente; il quale venne in Firenze a dì XXX di giugno nel detto anno con XXX a cavallo di sua famiglia; da' Fiorentini fu veduto graziosamente e fattogli onore assai, ed egli da·ssé, mentre dimorò in Firenze, al continuo mettea tavola, convitando cavalieri e buona gente, e fece nel palagio de' priori l'obbedienza di santa Chiesa dinanzi a' priori e a l'altre signorie e del vescovo di Firenze e di quello di Fiesole e di quello di Spuleto, ch'era Fiorentino, e dinanzi a lo 'nquisitore e di certi legati che erano in Firenze per lo papa.
| |
Pisa Bavero Marco Visconti Firenze Milano Pisa Pisani Fazio Marco Visconti Marco Lucca Bavero Cerruglio Comune Firenze Firenze Lombardia Lucca Firenze Fiorentini Firenze Chiesa Firenze Fiesole Spuleto Fiorentino Firenze
|