E promise d'andare a la misericordia del legato di Lombardia e poi al papa, e d'essere sempre figliuolo e difenditore di santa Chiesa. In Firenze tenne trattato co' cavalieri dal Cerruglio che teneano il castello di Lucca di dare al Comune di Firenze il detto castello e tutta la città, dando loro LXXXm fiorini d'oro; e de' maggiori caporali e conastaboli vennono in Firenze per lo detto trattato, profferendo di dare per sicurtà molti di loro caporali per istadichi per oservare la promessa. In Firenze se ne tennono più consigli, e gli più s'accordarono al trattato, e spezialmente la comune gente e quegli de la setta di messer Pino de la Tosa, il quale, come dicemmo adietro, avea menato il trattato di fare torre Lucca a messer Marco e a' cavalieri dal Cerruglio. L'altra setta, ond'era caporale messer Simone de la Tosa suo consorto, per invidia, o forse perché per loro non era mosso il detto trattato e non aspettavano l'onore, o forse utole, s'oppuose contro, mostrando più dubitazioni e pericoli, come si poteano perdere i danari, e la gente si mettesse per gli Fiorentini a la guardia del castello dell'Agosta. E così per mala concordia de' nostri non diritti cittadini a la republica rimase il trattato, e messer Marco si partì di Firenze a dì XXVIIII di luglio, e furongli donati per lo Comune di Firenze M fiorini d'oro per aiuto a le sue spese. Il detto messer Marco se n'andò a Milano, e da' suoi cittadini fu ricevuto a grande onore, e avea da' Milanesi grande séguito, maggiore che neuno de' suoi fratelli, o che messer Azzo Visconti suo nipote, ch'era signore di Milano.
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