CXLIV
Come il legato di Toscana ebbe Viterbo, e mise in pace tutto il Patrimonio, e simile la Marca.
Nel detto anno e mese di settembre Salvestro de' Gatti, il quale tenea per tirannia la signoria de la città di Viterbo, e contra la Chiesa, fu a tradimento morto in Viterbo da uno figliuolo del prefetto, e corse la terra e ridussela a l'obedienza della Chiesa. E poi a l'entrante di novembre vegnente messer Gianni Guatani degli Orsini cardinale e legato in Toscana venne a Viterbo, e fece riformare la città e tutte le terre del Patrimonio in pace e in buono stato sotto la signoria de la Chiesa. E in questo tempo medesimo tutte le terre de la Marca si pacificarono e tornaro a l'ubbidenza di santa Chiesa, rimanendo le parti de le terre ciascuna in suo stato.
CXLV
Come il Bavero raunò sua gente in Parma credendosi avere la città di Bologna, e poi come si partì d'Italia e andonne in Alamagna.
Nel detto anno, a l'entrante del mese d'ottobre, il Bavero che si tenea imperadore, il quale era a la città di Pavia, venne a Chermona, e poi a dì XVII di novembre venne a Parma, e là si trovò con cavalieri che gli mandò il vicario suo da Lucca, con più di MM cavalieri oltramontani, con intendimento d'avere la città di Bologna, e di torla al legato del papa messer Beltrando dal Poggetto che v'era dentro per la Chiesa. E ciò si cercava per certo trattato fatto per certi Bolognesi e altri; il quale trattato fu scoperto, e fatta giustizia di certi traditori, come innanzi nel seguente capitolo si farà menzione.
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