La quale congiura scoperta, il detto messer Gherardo e più suoi seguaci si partirono di Pisa, e furono condannati per rubelli, e IIII popolani che ne furono presi come traditori furono impiccati. E ciò fatto, a dì IIII d'agosto vegnente, il Comune di Pisa in accordo col conte Fazio mandarono l'antipapa preso a Vignone in su due galee provenzali armate, con certo ordine e patti trattati per loro ambasciadori col papa. Il quale antipapa giunse a Vignone a dì XXIIII d'agosto, e poi il dì seguente in piuvico concestoro dinanzi al papa e' cardinali e tutti i prelati di corte il detto antipapa col capestro in collo si gittò a' piè del papa cheggendo misericordia; e con bello sermone e autorità si confessò peccatore e eretico col Bavero insieme che fatto l'avea, mettendosi a la mercé del papa e de la Chiesa. Per la qual cosa il papa risposto al suo sermone saviamente, co·llagrime, più per soperchia allegrezza, si disse, che per altra pietade, il levò colle sue mani di terra e basciollo in bocca e perdonogli, e fecegli dare una camera sotto la sua tesoreria e libri da leggere e studiare; e vivea de la vivanda del papa, faccendolo tenere sotto cortese guardia, non lasciandogli parlare ad alcuna persona. E in questo modo vivette poi tre anni e uno mese; e lui morto, fu soppellito onorevolemente a la chiesa de' frati minori in Vignone in abito di frate. Di questo inganno e tradimento fatto per gli Pisani dell'antipapa il Comune di Pisa e il conte Fazio ne furono in grande grazia di papa Giovanni, e ciò che voleano aveano in sua corte, e mandava in Pisa da XX robe da cavalieri; onde i Fiorentini e gli altri Comuni di Toscana istati sempre fedeli e amatori di santa Chiesa molto ne sdegnarono.
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