Per la quale stremità quegli che reggeano Lucca, per loro feciono cercare accordo co' Fiorentini, mandando uno di loro maggiori più sagreto in Firenze sotto salvocondotto e sagretamente con certi patti d'arendere la terra (e fu l'opera assai di presso all'accordo per diversi patti e modi, partendosi messer Gherardino della signoria), e dargli danari, e disfaccendosi il castello de l'Agosta, rimanendo i Ghibellini in Lucca co' Guelfi insieme, e raccomunando gli ufici a la guardia e signoria de' Fiorentini, e faccendo certi gentili uomini ghibellini in numero di XXIIII de' più caporali cavalieri per lo Comune e popolo di Firenze per loro sicurtà, al modo di que' di Pistoia, donando a ciascuno Vc fiorini d'oro de' danari del Comune di Firenze, rimanendo le gabelle e l'entrate del Comune di Lucca al Comune di Firenze per fornire la spesa della guardia di Lucca, e i·rimanente scontare del dono si facesse a' detti cavalieri; e oltre a·cciò in termine di V anni sodisfare tutti i cittadini di Firenze che furono presi da Castruccio di ciò che si ricomperarono da·llui, che montavano fiorini Cm d'oro e più. E di certo sarebbe venuto fatto; ma la 'nvidia e avarizia, le quali guastano ogni bene, parte di quegli Fiorentini che sentivano e guidavano il detto trattato co' caporali cittadini di Lucca, per volerne l'onore e il profitto tutto a·lloro propietà, lo scopersono a messer Gherardino, e co·llui tennono nuovo trattato, e andaronne chiusamente in Lucca a parlargli certi di loro; per la quale cagione si guastò l'uno trattato per l'altro, rimanendo in grande sospetto i cittadini di Lucca con messer Gherardino.
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