E poi a dì XVI di luglio vegnente s'apprese nel palazzo dell'arte della lana d'Orto San Michele, e arse tutto da la prima volta in su, e morìvi uno pregione, che 'l vi mise credendo scampare, e la sua guardia; poi per l'arte della lana si rifece più nobile e tutto in volte infino al tetto.
CLXXXIV
Come in Firenze nacquono due leoncegli.
Nel detto anno, a dì XXV di luglio, il dì di santo Iacopo, nacquono in Firenze II leoncini del leone e leonessa del Comune, che stavano in istia incontro a San Pietro Scheraggio; e vivettono, e fecionsi grandi poi: e nacquono vivi e non morti, come dicono gli autori ne' libri della natura delle bestie, e noi ne rendiamo testimonianza, che con più altri cittadini gli vidi nascere, e incontanente andare e poppare la leonessa; e fu tenuta grande maraviglia che di qua da mare nascessono leoni che vivessono, e non si ricorda a' nostri tempi. Bene ne nacquono a Vinegia due, ma di presente morirono. Dissesi per molti ch'era segno di buona fortuna e prospera per lo Comune di Firenze.
CLXXXV
Come i Fiorentini presono la signoria di Pistoia.
Nel detto anno, il dì seguente la festa di sa·Iacopo, essendo in Pistoia in grande sospetto e gelosia della signoria della terra, che parte de' cittadini ch'amavano di ben vivere, voleano la signoria de' Fiorentini, e parte voleano rimanere liberi; i Fiorentini avendo ciò sentito, di que' dì per lo detto sospetto mandata di loro gente in Pistoia, in quantità di Vc cavalieri e MD pedoni, e' feciono correre la terra gridando: "Vivano i Fiorentini!
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