CLXXXIX
Come il duca d'Attene pasṣ in Romania con gente d'arme e non poté aquistare niente.
Nel detto anno, del mese d'agosto all'uscita, il duca d'Attena, cioè conte di Brenna, si part́ da Brandizio, e pasṣ in Romania con VIIIc cavalieri franceschi menati di Francia gentili uomini, e Vm pedoni toscani al soldo vestiti insieme, la quale fu molto buona e bella gente d'arme, per racquistare sua terra che gli occupavano que' della compagna. E co' detti cavalieri il seguirono molta gente del regno di Puglia. E come fu di là, prese la terra dell'Arta, e molto del paese, casali e ville; e se i suoi nimici fossono venuti a battaglia di campo co·llui, di certo avrebbe racquistato suo paese e avuta vittoria, ch'egli avea seco molta buona cavalleria da tenere campo a tutti quegli di quella Romania, Latini e Greci. Ma que' della compagnia maestrevolemente si tennono alla guardia delle fortezze, e non vollono uscire a battaglia. Per la qual cosa la cavalleria e gente del duca usi a grandi spese per lo bistento e lungo dimoro non potendo avere battaglia, istraccarono e non poterono durare; e torṇ in vano la 'mpresa del duca, che gli era costata grande tesoro, e per necessità si partirono tutti del paese col duca insieme. Dissesi per gli savi infino che si mosse, che se vi fosse ito con meno gente e di meno costo tegnendosi a guerra guerriata e rinfrescata gente, vincea suo paese e avea onore della 'mpresa.
CXC
D'avenimenti di guerra da noi a que' di Lucca, onde moŕ messere Filippo Tedici di Pistoia.
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