E' lanaiuoli ordinarono ch'ogni fondaco e bottega di tutti gli artefici di Firenze tenessono una cassettina ove si mettessono il danaro di Dio, di ciò che si vendesse e comperasse; e montava l'anno al cominciamento libbre IIm. E di queste entrate si forniva la detta opera. E in questo anno fu in Firenze grande divizia e ubertà di vittuaglia; e valse lo staio del grano colmo soldi VIII di piccioli di libbre tre il fiorino d'oro, che fu tenuto gran maraviglia alla disordinata carestia stata l'anno del MCCCXXVIIII e poi del MCCCXXX, come dicemmo adietro. E in questi tempi si feciono in Firenze molti buoni ordini e adirizzamento sopra ogni vittuaglia, e ogni carne e pesce si dovesse vendere a peso, e ogni volatio certo pregio convenevole; e sopra·cciò vi feciono uficiale, e misono pene chi non l'osservasse.
CXCIV
Di guerra che fu mossa in Buemmia al re Giovanni.
Nel detto anno, del mese di novembre, essendo il re Giovanni andato in Buemmia, raunò suo isforzo coll'aiuto dell'arcivescovo di Trievi suo zio e del dogio di Chiarentana suo cognato, e trovossi con più di Vm cavalieri, per cagione che 'l re di Pollonia e lo re d'Ungheria e 'l dogio d'Ostericchi suoi nimici, e ancora con ordine del Bavero, che per le 'mprese sue di Italia gli voleva male, e·re d'Ungheria a petizione del re Ruberto e suo zio, e genero del re di Pollonia, aveano raunato grande esercito di più di XVm cavalieri tra Tedeschi e Ungheri per cavalcare in su i·reame di Buemmia e guastarlo. Le quali osti istettono afrontati più giorni sopra la riviera di.
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