E fece segnare tutte le liveree dove dovessono abitare tutti gli altri cardinali. E tutto ciò fu fatto ad arte e simulatamente per fare la detta fortezza per meglio dominare i Bolognesi. I Bolognesi per lo vantaggio che s'aspettavano vegnendo in Bologna la corte, che tutti speravano d'essere ricchi, si lasciarono ingannare, e assentirono che si facessono la detta fortezza e castello in Bologna, e mandarono loro solenni ambasciadori de' maggiori cittadini e sindachi apo Vignone al papa, dandogli per solenne obbrigagione liberamente la signoria, e pregandolo da parte del loro Comune l'avacciamento della sua venuta alla sua città di Bologna. I quali ambasciadori e sindachi dal papa furono ricevuti graziosamente, e accettata per la Chiesa la loro obrigagione, promettendo loro più volte il papa in piuvichi concestori di venire infra l'anno a Bologna fermamente. La quale promessa fu disimulata e infinta, e non s'attenne per lo papa, onde fu ripreso da tutti i Cristiani che 'l seppono, che già promessa di papa non dee essere mendace sanza necessaria cagione, la quale non fu in lui. Ma la divina providenza non dimette la giustizia della sua pulizione a chi manca fede e con frode e inganno; che poco tempo apresso il sopradetto legato compiuto il detto castello, e quando più groliava e trionfava, la sua oste fu sconfitta a Ferrara, e i Bolognesi si rubellarono da la Chiesa, e lui cacciarono di Bologna, e il detto castello tutto disfeciono e abatterono, come innanzi faremo menzione.
CXCIX
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