CCVI
Come il capitano di Milano ricominciò guerra al legato di Lombardia e al re Giovanni.
Nel detto anno, del mese d'ottobre, messer Azzo di Milano avendo trattato d'avere la città di Chermona, che si tenea per la Chiesa, e cavalcatavi sua gente, ed entratine parte dentro a la terra per una porta ch'a·lloro fu data per gli traditori, per forza combattendo, dalle masnade della Chiesa che v'erano ne furono cacciati fuori, e rimasonne presi e morti. E poi per questa cagione messer Azzo col signore di Mantova con più di MVc cavalieri venne sopra la città di Modona, e istettevi intorno per XX dì guastandola d'intorno. Per la qual cosa in Bologna ebbe gran paura e sospetto, e il legato ch'era in Romagna per andare nella Marca tornò con sua gente a Bologna in grande fretta, e con grande gelosia e paura di perdere Bologna.
CCVII
Di più fuochi apresi nella città di Firenze.
Nel detto anno, a dì XIII di novembre, s'apprese fuoco da San Martino nella via che va in Orto San Michele, e arsono III case e la torre overo palazzo de' Giugni con grande danno di lanaiuoli, che in quelle aveano loro botteghe, e morirvi IIII tra uomini e garzoni. E la sera apresso s'aprese Oltrarno da casa i Bardi, e arsono II case. E quella medesima sera s'apprese al canto di Borgo San Lorenzo, ma poco arse. E poi a dì XVIIII di novembre s'apprese al borgo al Ciriegio, e arse una casa. E a dì XXVI di gennaio di mezzodì s'apprese fuoco contra il campanile vecchio di Santa Reparata da la via di Balla, e arse una casa.
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