E nota che bene si mostra in Firenze la 'nfruenza del pianeto di Mars, che in quella ha potenza, che essendo nel segno del Leone sua tripicitade, è segno di fuoco, che in poco più d'uno anno tanti fuochi s'accesono nella nostra cittade, come appare qui, e poco adietro e innanzi; overo che s'appresono per mala provedenza e guardia; e a questo si dee dare più fede. E non vi maravigliate perché in questo nostro trattato facciamo ricordo d'ogni fuoco apreso nella città di Firenze, che all'altre novità paiono piccolo fatto; ma niuna volta vi s'aprende fuoco, che tutta la città non si commuova, e tutta gente sia sotto l'arme e in grande guardia.
CCVIII
Come l'oste de' marchesi da Ferrara fu sconfitta dal figliuolo del re Giovanni a San Filice.
Nel detto anno, essendo a oste la gente de' marchesi da Ferrara coll'aiuto della lega di Lombardia in quantità di MC cavalieri e popolo assai sopra il castello di San Filice nel contado di Modona, della quale oste era capitano messer Giovanni da Campo Sampiero di Padova, e avendo il detto castello molto stretto con battifolli, Carlo figliuolo del re Giovanni si partì di Parma con sua gente, e venne a Modona per soccorrere il detto castello, e il legato da Bologna mandò la sua cavalleria intorno di VIIIc cavalieri alle frontiere di Modona, comandando loro che a richiesta del detto Carlo fossono contra i marchesi. Il detto Carlo avendo novelle come l'oste de' marchesi era molto sparta e male ordinata, come franco duca, sanza attendere l'aiuto dalla gente del legato, ma tuttora gliene crebbe vigore e baldanza, uscì di Modona con VIIIIc cavalieri molto buona cavalleria e con tutto il popolo di Modona; e giunto all'oste de' nimici subitamente gli assalì, e durò la battaglia dalla nona infino passato vespro molto ritenuta.
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