E lui partito, poco tempo appresso fallì a quegli del castello la vivanda; per la qual cosa uno conte tedesco che v'era dentro per lo re Giovanni s'arendé possendosi partire sano e salvo con sue genti; e così fece. Della detta punga molto esaltò il capitano di Milano, e 'l re Giovanni n'abassò.
CCX
Come il re Giovanni andò a Vignone a papa Giovanni.
Nel detto anno, del mese di novembre, il re Giovanni venne di Francia a Vignone in Proenza per parlamentare con papa Giovanni, e in sua compagnia menò più baroni e signori di Valdirodano per farsi fare salvocondotto, perché dubitava di venire nelle terre del re Ruberto; e bisognavagli bene, che per contastare la sua venuta il siniscalco di Proenza, messer Filippo di Sangineto, raunò in Vignone più di VI cavalieri gentili uomini di Proenza, e que' di Vignone erano aparecchiati in arme a suo comandamento; ma il papa a priego de' detti signori gli diè licenzia del venire sicuro, e comandò al siniscalco che non gli dovesse offendere. E venuto il re Giovanni in Vignone dinanzi al papa, il papa gli fece grande asalto di parole e minacce, riprendendolo delle sue imprese delle terre di Lombardia e di Lucca, ch'aparteneano alla Chiesa; ma tutto fu opera disimulata, però che tutte sue imprese erano con ordine del re di Francia e del legato di Bologna per abattere i tiranni di Lombardia, e perché il re di Francia per sé, overo per messer Carlotto suo fratello, il quale era sanza reame, cercavano sagretamente col papa d'essere l'uno di loro re in Italia.
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