CCXVI
Come l'oste del legato ch'era all'assedio di Ferrara fu sconfitta.
Essendo l'oste del legato intorno a Ferrara molto ingrossata, e più era per essere giugnendovi il re Giovanni colle sue forze come dovea, quegli della lega di Lombardia dubitando che·lla terra non si perdesse per loro indugio del soccorso, diliberarono di soccorrerla innanzi che vi venisse il re Giovanni; e mandarvi subitamente XVIIc di cavalieri, VIc de' signori della Scala, Vc cavalieri di que' di Milano, CC cavalieri del signore di Mantova, e XXV gazzarre armate in Po, e IIIIc cavalieri del Comune di Firenze. E venuta la detta cavalleria in Ferrara quasi sagreta a que' dell'oste, subitamente presono consiglio d'assalire l'oste; ma quella essendo molto afforzata di fossi e di palizzi, ciascuna masnada rifiutava d'assalire da quella parte, e in ciò ebbe tra·lloro grande contesa. A la fine i capitani che v'erano per gli Fiorentini francamente promisono di fare la 'mpresa coll'avogaro di Trevigi e Spinetta marchese, insieme con uno fioretto di CL cavalieri delle masnade de' signori della Scala, intra' quali avea più di XL usciti di Firenze gentili uomini, i quali tutti di grande e buono volere sotto la bandiera del nostro Comune si ridussono, e non lasciando, perché in quella fosse al di sopra il rastrello e l'arme del re Ruberto. E uscirono per la porta che va a Francolino, per assalire l'oste da la parte ov'era più forte di fossi e di steccati. Tutta l'altra gente della terra a cavallo e a piè uscirono per la porta del Leone, a uno cenno di campana, e simile il navilio per Po per assalire il ponte da San Gioso.
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