L'asalto fu forte e sùbito, ma niente aprodava per le barre e tagliate e fosse ch'erano tra la terra e l'oste, se non che la gente de' Fiorentini cogli altri detti di sopra assalirono al di dietro dell'oste, e per forza di spianatori feciono uno stretto valico al fosso e ruppono alquanto dello steccato; il quale per lo sùbito e improviso assalto da tante parti con grida e suono di campane e di stormenti, e quasi come isbalorditi que' dell'oste, male fu difeso, sì che con grande affanno quasi uno innanzi altro salirono in su lo spianato del campo, i quali schierati in sul detto campo trovarono ivi presso il conte d'Armignacca, con quasi tutta la cavalleria di Linguadoco e colle insegne del re Giovanni in quantità di VIc cavalieri, i quali francamente i nostri gli asalirono; e 'l conte e sua gente si difesono e sostennono vigorosamente con ritenuta battaglia più di spazio d'una ora, non sappiendo qual parte s'avesse il migliore; e in tutta la detta oste non ebbe altra gente che punto reggesse o combattesse. Alla fine per la nostra buona gente e buoni capitani, i quali ciascuno fece il dì maraviglia in arme, ebbono la vittoria, e que' dell'oste della schiera del conte furono sconfitti e rotti. E ciò fatto, tutta l'altra oste si mise in volta e in fugga; ma poco valse il fuggire, che per lo fiume del Po, e per le gazzarre e legni armati che v'erano all'asalto, quasi non ne scamparono se non pochi che si misono a nuoto, che tutti furono o presi o morti o annegati in Po; e cadde il ponte di San Gioso per lo carico grande della gente che fuggia, onde molti n'anegarono, e rimasevi preso il conte d'Armignacca, e l'abate di Granselva, e tutti i baroni di Linguadoco, e' signori di Romagna, e la cavalleria di Bologna, che non furono morti a la battaglia.
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