Pagina (614/616)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ; e de converso, cioè a' dannati:
      Ite maladetti in ignem etternum"; d'allora inanzi per gli beati perfettamente sarà in loro la visione chiara della vera e infinita deità; e così sarà il contradio delle pene de' dannati, che sì come per lo merito del bene fare infino al detto giorno la loro beatitudine fia imperfetta e non compiuta, così dicie e s'intendea del male avere fatto la pulizione e·lla pena e 'l supplicio essere imperfetti. Onde nota che non mostrava per lo suo oppinione che inferno sia infino al dire della parola "Ite maladitti etc.". Questo suo oppenione provava e argumentava per molte autorità e detti di santi; la quale quistione dispiaceva alla maggiore parte de' cardinali; nondimeno e' comandò loro e a tutti i maestri e prelati di corte sotto pena di scomunicazione che ciascuno studiasse sopra la detta quistione della visione de' santi, e facessene a·llui relazione, secondo che ciascuno sentisse o del pro o del contro, tuttora protestando che infino allora nonn-avea diterminato ad alcuna delle parti, ma ciò che-nne dicea e proponea era per via di disputazione e d'esercizio di trovare il vero. Ma con tutte le sue protestagioni di certo si dicea e vedea per opera ch'egli sentiva e credeva al detto oppinione; però che qualunque maestro o prelato gli recava alcuna autorità o detto di santi che in alcuna parte favorasse il detto suo oppinione, il vedea volentieri, e gli faceva grazia d'alcuno benificio. Il quale oppinione sermonandolo a Parigi il ministro generale de' frati minori, il quale era del paese del papa e sua criatura, fu riprovato per tutti i maestri di divinità di Parigi, e per gli frati predicatori e romitani e carmelliti, e per lo re Filippo di Francia il detto ministro fu forte ripreso dicendogli ch'egli era eretico, e che s'egli non si riconoscesse del detto errore, il farebbe morire come paterino, però che suo reame non sostenea nulla resia; ed eziandio se 'l papa medesimo ch'avea mosso il detto falso oppinione il volesse sostenere, il riproverebbe per eretico, dicendo laicamente, come fedele Cristiano, che invano si pregherebbono i santi, o avrebbesi speranza di salute per gli loro meriti, se nostra Donna santa Maria e santo Giovanni e santo Piero e Paolo e gli altri santi non potessono vedere la deità infino al dì del giudicio, e avere perfetta beatitudine in vita etterna; e che per quella oppinione ogni indulgenza e perdonanza data per antico per santa Chiesa, o che si desse, era vana; la qual cosa sarebbe grande errore e guastamento della fede cattolica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





Parigi Parigi Filippo Francia Cristiano Donna Maria Giovanni Piero Paolo Chiesa