Ed io autore sono di questa sentenzia sopra questo diluvio: che per li oltraggiosi nostri peccati Idio mandò questo giudicio mediante il corso del cielo, e apresso la sua misericordia, però che poco duròe la rovina per non lasciarne al tutto perire, per li prieghi delle sante persone e religiose abitanti nella nostra città e d'intorno, e per le grandi limosine che·ssi fanno in Firenze. E però carissimi fratelli e cittadini, che al presente sono e che saranno, chi leggerà e intenderà, dee avere assai gran matera di correggersi e lasciare i vizii e' peccati per lo tremore e minacce de la iustizia di Dio, per lo presente e per lo tempo a venire; e acciò che l'ira di Dio più non si spanda sopra noi, e che pazientemente e con forte animo sostegnamo l'aversità, riconoscendo Idio onnipotente, e ciò faccendo, e con vertù bene adoperando meritiamo misericordia e grazia da·llui, la quale fia dupplicata, e esaltazione e magnificenza de la nostra città. Di questo diluvio e sùbito avenimento a la nostra città di Firenze corse la fama e novella tra tutti i Cristiani, e ancora più grave e pericolosa che non fu, con tutto fosse quasi inestimabile. E vegnendo al cospetto della maestà del re Ruberto, amico, e per fede e devozione di noi segnore nostro, si dolfe di noi di tutto suo cuore, e come il padre fae al figliuolo, per suo sermone per lui dittato ci mandò amonendo e confortando, e il suo podere profferendo per la forma e modo che conterà il detto suo sermone, overo pistola; la quale in questa nostra opera ci pare degna di mettere in nota verbo a verbo a perpetua memoria, acciò che i nostri successori cittadini che verranno e leggeranno quella, sia manifesta la sua clemenza e sincero amore che 'l detto re portava al nostro Comune, e di ciò possano [trarre] uttilità di buoni e santi esempli e amunizioni e conforto, però che tutta è piena d'auttoritadi della divina scrittura, sì come quelli ch'è sommo filosofo e maestro, più che re che portasse corona già fa mille e più anni; e con tutto che in latino, come la mandòe, fosse più nobile e di più alti verbi e intendimenti per li belli latini di quella, ci parve di farla volgarizzare, acciò che seguisse la nostra materia volgare, e fosse utile a' laici come a li alletterati.
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