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      Quella d'Argenta e de' pregioni, fu risposto per li detti ambasciadori di Firenze che in quanto Ferrara rimanesse a' marchesi per lo censo usato, e Argenta per uno piccolo censo, s'accorderebbono col legato cardinale. L'arcivescovo prese termine di rispondere, e part́si e venne a Bologna al legato. In questa stanza Argenta essendo forte stretta dell'assedio, e non possendo essere soccorsi, fallendo loro la vittuaglia, s'arendero; peṛ che, dapoi che·lla gente della Chiesa furo sconfitti a Ferrara, non ardiro di tenere campo contra la gente della lega, onde molto abasṣ la potenzia del legato. E avuta i marchesi la vittoria d'Argenta, pochi d́ apresso cavalcaro in sul contado di Bologna col loro sforzo. Il legato del papa cardinale ch'era in Bologna manḍe al riparo quasi tutta sua cavalleria, e volea mandare fuori nella detta cavalcata i due quartieri del popolo di Bologna; e già erano armati in sulla piazza, con tutto che mal volontieri andavano, e male parea loro essere trattati. Onde avenne, come piacque a Dio, e di vero sanza ordine proveduta, uno messer Brandaligi de' Goggiadini con... de' Beccadelli, uomini poveri al bisogno del loro stato e vaghi di mutazioni e di novitadi, parendo loro male stare sotto la segnoria del legato, e veggendo abassato lo stato suo per la sconfitta da Ferrara e per la perdita d'Argenta, essendo saliti in sulla ringhiera del palazzo di Bologna colle spade ignude in mano, ś cominciaro a gridare: "Povolo, povolo, e muoia il legato, e chi è di Linguadoco!


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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