e colla nostra gente armata; e con tutto questo fue in grande pericolo il legato di perder la vita, che lo sfrenato popolo di Bologna li vennero dietro isgridandolo con villane parole, e con armata mano per offendere e rubare lui e sua gente, insino al ponte a San Ruffello; e poi i loro contadini correndo alle strade infino a Leurignano in su l'alpe. E di certo, se 'l soccorso de' Fiorentini non fosse stato, e il loro proveduto argomento, il legato rimanea morto e rubato con tutta sua gente. E partito lui di Bologna, il popolo a furore abattero e disfecero il castello, in modo che in pochi dì non vi rimase pietra sopra pietra, ch'era uno ricco e nobile lavorio. I Fiorentini condussono il legato in Firenze a dì XXVI di marzo, e fu ricevuto a grande onore e processione, e presentatoli per lo Comune IIm fiorini d'oro per ispese; no·lli volle ricevere, ringraziando molto il Comune del grande e onorevole servigio allui fatto, riconoscendo per loro la vita e lo stato. E di Firenze si partì a dì II d'aprile; e fue acompagnato per ambasciadori e gente d'arme da' Fiorentini infino presso a Pisa; e di là n'andò a corte, e giunse a Vignone a dì XXVI d'aprile. E come fue dinanzi al papa e a' cardinali in piuvico consistoro si dolfe de la fortuna a·llui incorsa, e vergogna e danno fattoli per li Bolognesi, dimandando vendetta per sé e per la Chiesa, lodandosi in palese del soccorso e onore ricevuto da' Fiorentini; ma in segreto al papa disse che ogni disaventura si riputava avuta per la gente che' Fiorentini mandaro al soccorso di Ferrara, onde la sua oste fue sconfitta.
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