Modesto fu e sobrio in suo vivere, e più amava vivande grosse che dilicate, e in sé propio poco spendea; quasi ogni notte si levava a dire l'uficio e istudiare; e le più mattine dicea la messa, e assai era latino di dare udienza, e tosto spediva. Piccolo fu di persona, prosperoso e collerico, e tosto si movea a ira. Savio in iscienza, e d'un aguto spirito, e magnanimo fu a le gran cose. Assai fece grandi e ricchi i suoi parenti, vivette da LXXXX anni, e seppellito fue in Vignone; ma poi i suoi parenti ne portaro o tutto o parte del suo corpo a Caorsa: e nel papato regnò anni XVIII e mesi. Lasciamo omai della materia, ch'assai avemo detto, e de' suoi modi e costumi, e diremo della lezione di papa Benedetto che succedette appresso lui.
XXI
De la lezione di papa Benedetto XII.
Dopo la morte e sepoltura di papa Giovanni i cardinali, ch'erano allora XXIIII, e tutti ritrovandosi in Vignone, per lo siniscalco di Proenza del re Ruberto furo messi nel conclavi per bene guardati e distretti, a ciò che tosto facessono lezione di papa. E avendo tra·lloro tira e discordia della lezione, perché dell'una maggiore setta, della quale era capo il cardinale di Peragorgo, ciò era fratello del conte di Peragorgo, con séguito grande de' cardinali caorsini e franceschi, e il cardinale de la Colonna, sì trattaro d'eleggere papa il cardinale fratello del conte di Comingio, uomo savio e valoroso e di buona vita: fuoro a·llui, e profersorli le loro voci, con patto ch'elli promettesse loro di non venire a Roma; la qual cosa non volle promettere, dicendo che inanzi rinunzierebbe il cardinalato ch'elli avea certo, che 'l papato ch'era in aventura.
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