Alla prima ebbono il migliore i Guelfi, ma poi si partiro tra·lloro; che i Salvatichi per cagione ch'ad uno di loro per lo sopradetto meser Bolgaro, quando fu podestà di Genova, per mandato del re Ruberto fece tagliare il capo a uno de' maggiori della casa, perch'era gran pirrato e rubatore in mare, per lo quale sdegno s'accordaro co' Ghibellini e co·lloro seguaci a torre la segnoria al re, accordati a ciò fare co li Orii e Spinoli. E avuto grande soccorso di genti da Saona e della riviera, per terra e per mare cresciuto loro podere, per forza di battaglia ne cacciaro i Guelfi e le segnorie del re, a dì XXVIII di febraio del detto anno, con gran vergogna del re Ruberto; e fune dato colpa a la podestà di troppa negligenzia. Cacciati i Guelfi di Genova, andarsene al Monaco, e poi col favore del re Ruberto armaro galee, e furono segnori del mare, rubando chi meno poteva di loro, e tenendo la città di Genova molto stretta. I Ghibellini che rimasono segnori in Genova feciono due capitani, uno di casa d'Oria e uno di casa Spinola. Per questa mutazione molto si sconciò il buono istato di Genova e di mercatantia, e male vi si tenea ragione, onde molto abassò il podere de' Genovesi; e' Guelfi medesimi che tennero co' Ghibellini fuoro poi cacciati di Genova.
XXV
Come cominciò l'abassamento de' Tarlati d'Arezzo, e come fue tolto loro il Borgo a Sansipolcro.
Nell'anno di Cristo MCCCXXXV, essendo messer Piero Saccone de' Tarlati d'Arezzo, fratello che fu del valente vescovo d'Arezzo, di cui adietro in più luogora avemo fatta menzione, co' suoi fratelli e consorti segnori al tutto d'Arezzo, e de la Città di Castello, e del Borgo a Sansipolcro, e di tutte loro castella, e di quelle di Massa Tribara, dominando come tiranni infino nella Marca, e avendo disertato Nieri d'Uguiccione da Faggiuola, e i conti da Montefeltro, e quegli da Montedoglio, e la casa delli Ubertini, e il vescovo d'Arezzo delli Ubertini e' figliuoli di Tano da Castello, e più altri baroncelli del paese, ghibellini e guelfi, per segnoreggiare tutto; e per loro presunzione, presa la città di Cagli, nella quale i Perugini cusavano alcuna ragione, e perché contro a' Perugini teneano la Città di Castello, i Perugini co' detti Ghibellini segretamente feciono lega e compagnia e con messer Guiglielmo segnore di Cortona, e dando a Nieri da Faggiuola di loro genti, e per trattato fatto con Ribaldo da Montedoglio cognato de' Tarlati, che per loro tenea il Borgo a Sansipolcro, entròe il detto Nieri nel detto Borgo con CC cavalieri e Vc pedoni a dì VIII d'aprile del detto anno, e prese la terra, salvo la rocca, che·ssi tenne infino a dì XX d'aprile, nella quale era messere Uberto di Maso de' Tarlati; e vegnendo gli Aretini co·lloro sforzo per soccorrella, i Perugini con tutta loro lega e forza vi fuoro più grossi e possenti, sì che al tutto rimasono segnori della terra e della rocca, la quale s'arendé loro, salve le persone.
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