E tornò a stare ne palagi che fuoro de' figliuoli Petri dietro e di costa a la chiesa di San Piero Scheraggio, i quali in quelli tempi si comperarono per lo Comune di Firenze da' creditori de la compagnia delli Scali fiorini VIIm d'oro. Questo uficio feciono e criarono quelli cittadini popolari che reggeano la terra per fortificare loro stato e per paura di non perderlo, quasi al modo dell'anno dinanzi aveano fatti i VII bargellini, come adietro facemo menzione. Il detto messere Iacopo stette in segnoria uno anno faccendo aspro uficio, e faccendosi molto temere a' cittadini grandi e popolani; e li sbanditi quasi si cessaro tutti di città e di contado; però che prese Rosso figliuolo di Gherarduccio de' Bondelmonti, il quale avea bando di contumace de la testa per certa riformagione, e non per istatuto né micidio per lui fatto, ma per una cavalcata ch'elli con certi avea fatta a Monte Alcino in servigio de' Tolomei di Siena; e feceli tagliare il capo contro al volere de la maggiore parte de' Fiorentini, però che non avea fatta offensione a nullo cittadino né in nostro distretto, ma per farsi temere: però che chi a uno offende molti minaccia. E poi più altri per simile modo giudicò a morte, e condannò quasi tutti i Comuni e popoli di contado per cagione di ritenere sbanditi a diritto e a torto, come li piacque. E così menando rigido e crudo il suo oficio, molte cose inlicite e di fatto fece in Firenze, a petizione di coloro che l'aveano chiamato e reggeano la città, e ancora per non licito guadagno.
| |
Petri San Piero Scheraggio Comune Firenze Scali Iacopo Rosso Gherarduccio Bondelmonti Monte Alcino Tolomei Siena Fiorentini Comuni Firenze
|