E infra questo tempo i Fiorentini feciono cavalcata sopra la città d'Arezzo di VIIc cavalieri e popolo assai a dì III di luglio del detto anno. E i Perugini da l'altra parte col loro sforzo infino a le porte d'Arezzo, acozzandosi le dette due osti, faccendo grande guasto di biade, ed arsione di posessioni nel contado d'Arezzo e intorno a la città, dimorandovi ad oste sanza alcuno contasto infino a dì VIII d'agosto con gran danno de li Aretini. E in questo anno, il maggio passato, a petizione de' Perugini e con la loro forza, i Guelfi di Spuleto cacciaro i Ghibellini della città di Spuleto.
XLIX
Come i Fiorentini feciono compagnia e lega col Comune di Vinegia, e l'ordine di quella.
Vedendo i savi uomini di Firenze che governavano la città, com'erano entrati in grande impresa per la guerra incominciata, e che s'apparecchiava maggiore, co' tiranni de la Scala di Verona per lo fatto di Lucca, e considerando che per loro poco si potea fare guerra, se non da la parte di Lucca, sanza aiuto o compagnia di segnore o d'altro Comune di Lombardia per offendere il Mastino, e cessarsi la guerra da presso e recarla da lungi, più trattati cercato col segnore di Milano e con altri tiranni e grandi lombardi. E sentendo che 'l Comune di Vinegia avea grande questione e isdegno preso col Mastino di Verona per le saline da Chioggia a Padova, che per sua forza tenea occupate, e più altri divieti di mercatantie e cose aveano fatte contra loro libertà in padovana e in trevigiana, sì feciono cercare per trattato de' nostri mercatanti usanti a Vinegia, di fare col detto Comune di Vinegia lega e compagnia contro a' detti tiranni de la Scala.
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