Per la qual cosa il detto meser Piero personalmente venne in Firenze a dì XXIII d'agosto del detto anno, il quale da' Fiorentini fu veduto e ricevuto onoratamente, e di presente fu fatto per li Fiorentini loro capitano di guerra. Il quale, come valente cavaliere, con quantità di DCCC cavalieri con certi masnadieri a piè de' Fiorentini, a dì XXX del detto mese d'agosto bene aventurosamente cavalcò sopra la città di Lucca per guastare le vigne e per fare levare l'assedio da Pontriemoli. E il primo dì si puose a Capannole guastando intorno le sei miglia, e poi valicò Lucca e puosesi al ponte a San Quirico. E in quel luogo stette per III dì, correndo sanza alcuno riparo ciascuno giorno infino alle porte di Lucca. Le masnade di Lucca in quantità di DC cavalieri e pedoni assai, ond'era capitano il maliscalco di mesere Mastino, per savia maestria di guerra tutti uscirono di Lucca, e ridussonsi in sul Cerruglio per impedire la vittuaglia e·lla reddita alla nostra gente. Messer Piero per non esere sopreso tornò adietro schierato ordinatamente, e quando furono presso di sotto al Cerruglio al luogo dov'era il fosso ch'avea fatto meser Ramondo di Cardona quando colla nostra oste fu sconfitto ad Altopascio, come adietro facemmo menzione, quello per li nemici alquanto rimesso, e in su quello alla guardia posti VIII bandiere di cavalieri di meser Mastino con certo popolo per contendere il passo a mesere Piero, li nostri scorridori e feditori, in quantità di CL cavalieri, il detto passo combatterono, e per forza d'arme vinsono e sconfissono i nimici, cacciandogli infino al Cerruglio, e credendosi avere il castello contro a volontà di meser Piero, ch'al continuo facea gridare e sonare la ritratta per tema d'aguato.
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