Per quella cagione a dì XXIII di febraio, meser Piero cavalcò con MD cavalieri fino alle porte di Padova, e prese un borgo e misevi fuoco, e arsonvi più di CCCC case. In questa cavalcata di meser Piero meser Mastino ordinò con ribaldi, e fece mettere fuoco nel campo da Bovolento, e arse bene il quarto, e tutta la camera dell'oste. E se non fosse il buono soccorso di quelli che v'erano rimasi a guardia, ardeva tutto; e così va ne' casi di guerra per pulire i peccati de' popoli. Tornato mesere Piero al campo, in pochi dì fu ristorato e rifatto l'arsione del detto campo, che i Viniziani di presente vi mandarono ogni guernimento che bisognava a·rraconcio della bastita. E pochi dì apresso all'entrata di marzo, si rubellò a mesere Mastino III ville, ciò furono Coldigrano in trevigiana, e Cittadella e Campo San Piero in padovana. Lasceremo alquanto della guerra del Mastino, e torneremo a' nostri fatti di Toscana e d'altre parti.
LIX
Come sotto trattato d'accordo cogli Aretini vollono i Perugini pigliare Arezzo, e poi ebbono Lucignano.
Nel detto anno, all'entrante del mese di febraio, non lasciando il nostro Comune per la grande impresa di Lombardia e di guerreggiare la città di Lucca e quella d'Arezzo, essendo la città d'Arezzo molto afritta da' Perugini e da' Fiorentini, però che da mesere Mastino non potieno avere soccorso perch'era assediato elli medesimo nella città di Padova, come detto è dinanzi; né d'altra parte da niuno Ghibellino d'Italia non poteano avere soccorso, e per loro male si poteano difendere da' detti due Comuni; in più trattati d'accordo e di pace furono da·lloro a' detti Comuni, ma più co' Perugini, che·lli tenieno più stretti, ed avieno de' loro prigioni.
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