Tornò la detta oste in Firenze a dì XXX di luglio male ordinata, però che fu sanza ordine e male capitanata.
LXIV
Come la forza della lega cavalcarono sopra la città di Verona, e partirsene con poco onore.
Tornando a nostra materia della guerra da·nnoi a meser Mastino, com'era dato l'ordine della lega, esendo la nostra propia oste sopra la città di Lucca, come detto avemo, mesere Marsilio Rosso, uomo di gran senno e valore, si partì dall'oste da Bovolento a dì VIIII di giugno del detto anno con IImCCCC cavalieri di nostri e de' Viniziani, rimanendo al campo di Bovolento mesere Piero Rosso con MDC cavalieri e popolo assai; e andonne a Mantova meser Marsilio per cavalcare sopra Verona, e a dì XX del detto giugno vi giunse in Mantova messer Luchino Visconti di Melano cogli altri allegati di Lombardia, co' marchesi da Esti, e con quelli da Gonzago di Mantova, in somma co' nostri cavalieri e de' Viniziani più di IIIIm, onde fu fatto capitano generale mesere Luchino detto; e di presente cavalcarono fin presso alla città di Verona. E meser Carlo figliuolo del re Giovanni, ch'era alla lega nostra de' Lombardi contro a meser Mastino, venne di Chiarentana con suo sforzo. E in quelli giorni ebbe che·lli si arendero la città di Belluna e poi quella di Feltro, che·ssi tenieno per meser Mastino. Il tiranno mesere Mastino, veggendosi così accanato dalla forza della lega da tante parti, come disperato, ma però francamente, uscì di Verona con IIIm cavalieri e popolo grande, e richiese di battaglia meser Luchino e gli altri allegati.
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