E nel detto anno, a dì XXVIIII di luglio, si cominciò a fondare i pilastri della loggia d'Orto Sammichele di pietre conce, grossi e ben formati, ch'erano prima sottili, e di mattoni, mal fondati. Furonvi a·cciò cominciare i priori e podestà e capitano con tutto l'ordine delle signorie di Firenze con grande solennità; e ordinarono che di sopra fosse un grande e magnifico palazzo con due volte, ove si governasse e guardasse la provisione del grano ogn'anno per lo detto popolo. E·lla detta opera e fabrica si diè in guardia all'arte di porta Santa Maria, e diputossi al lavorio la gabella della piazza e mercato del grano e altre gabellette di piccole entrate a tale impresa, a volerla tosto compiere. E ordinossi che ciascuna arte di Firenze prendesse il suo pilastro, e in quello facesse fare la figura di quel santo in cui l'arte ha riverenza; e ogni anno per la festa del detto santo i consoli della detta arte facessono co' suoi artefici offerta, e quella fosse della compagnia di Santa Maria d'Orto San Michele per dispensare a' poveri di·dDio; che·ffu bello ordine e divoto e onorevole a tutta la città. In quel tempo la notte del dì XXX di luglio, che 'l dì era tornata l'oste da Lucca, s'aprese il fuoco Oltrarno in via IIII Leoni, e arsonvi III case con gran danno. E·lla notte medesima s'aprese nel monistero delle donne della Trinita in campo Corbolino, e arse il loro dormentoro. In questo anno in Firenze e d'intorno in Toscana fu grande dovizia e abondanza di vettuaglia, e in Firenze valse lo staio del grano al colmo soldi VIII di soldi LXII il fiorino dell'oro, che·ffu disordinata viltà al corso usato, e a interesso di coloro ch'avieno le posessioni, ed eziandio di lavoratori di quelle; ma poco tempo apresso ne fu vendetta di grande carestia, come inanzi faremo menzione.
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