Onde i Fiorentini e gli altri allegati presono grande sospetto. I Viniziani si scusaro che·cciò che facieno era a onore della lega, e però i Viniziani volieno e dimandavano tali patti e sì larghi, che meser Mastino no·lli volle oservare; e ricominciossi la guerra più aspra che prima, che apresso, all'entrante di marzo, la nostra gente cavalcaro sul veronese sanza trovare alcuno contasto, e passarono il fiume dell'Alice, e guastarono XVI grosse ville con gran danno del paese.
LXXIV
Di certe novità fatte in Firenze.
Nel detto anno MCCCXXXVII, essendosi pacificati insieme la casa di Malatesti da Rimino, i Fiorentini elessono per loro capitano di guerra meser Malatesta il giovane, uomo assai valoroso, e venne in Firenze molto onorevolemente a dì XIII d'ottobre, tegnendo molto onorata vita, sanza prendere parte o setta alcuna nella città, o farsi bargello, però che·cci amava per comune; ma al suo tempo non si fece né oste né cavalcata sopra Lucca, però ch'al continovo i Fiorentini stavano inn-isperanza d'averla per trattati, che' Viniziani tenieno d'accordo con meser Alberto e con meser Mastino; la quale riuscì vana speranza per la dislealtà e tradimento de' Viniziani, come per lo inanzi faremo menzione. In questo anno, a dì VIII di gennaio, meser Benedetto Maccaioni di Lanfranchi ribello di Pisa avendo segretamente soldati in Firenze CCC soldati a cavallo subitamente cavalcò in Maremma e di dì e di notte, che·lli dovea esere dato Castiglione della Pescaia, e fulli data una porta; ma·lla gente della terra subitamente furono alle difese, e cacciarline fuori.
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