E però nullo signore o tiranno o Comune si può fidare nella sua potenza, imperò ch'ogni potenza umana è vana e fallace. E·ll'onnipotente Iddio Sabaot dà vinto e perduto a·ccui gli piace secondo i meriti e i peccati. Lasceremo alquanto della guerra da·nnoi a meser Mastino per dire d'altre novità ocorse inn-Italia e oltremonti in questi tempi.
LXXVIII
Come il duca di' Brabante co' suoi allegati fece grande oste sopra il vescovo di Legge, e fer pace.
Nel detto anno MCCCXXXVIII, a dì VIIII d'aprile, il duca di Brabante cogli altri allegati e giurati contro al re di Francia, e col figliuolo del Bavero, con VIIIm cavalieri e più di LXm pedoni brabanzoni e d'intorno al paese, quali tutti armati a corazze e barbute come cavalieri, andarono sopra il vescovo di Legge per la quistione che 'l duca avea co·llui per la terra di Mallina; e maggiormente perché il detto vescovo era in collega col re di Francia, per levarsi di mezzo loro paese, e i·rre di Francia non avesse podere e non potesse fare risistenza alla impresa loro della guerra incominciata. Il vescovo veggendosi sì sùbito assalire da tanta potenza, ed egli male proveduto al riparo della detta oste, e da·rre di Francia non avuto soccorso, s'accordò col duca e colli altri allegati, siccome seppono divisare, giurando loro di non essere più di collega col re di Francia.
LXXIX
D'una grande armata che il re Ruberto mandò sopra l'isola di Cicilia con poco aquisto.
Nel detto anno, sentendo il re Ruberto che·ll'isola di Cicilia era in mala disposizione per lo nuovo re Pietro, e per la rubellazione del conte Francesco di Ventimiglia e di suoi seguaci, ordinò una grande armata per passare in Cicilia; e partissi la detta armata di Napoli a dì V di maggio con LXX tra galee e uscieri, con MCC cavalieri, e di là arrivaro dì VII di maggio nella contrada di Tremole, ed ebbono di presente tre castella d'ivi intorno, e puosonsi ad assedio a Tremole.
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