E·cciò fatto, si mosse il re d'Inghilterra e il duca di Brabante da Borsella co·lloro oste, e andarne a Valenzina inn-Analdo; e ivi siccome vicario d'imperio fece richiedere il vescovo di Cambrai che dovesse rendere la città di Cambrai, ch'era dello imperio, il quale non vi comparì. Per la qual cosa, a dì XX di settembre, di Valenzina si mosse inanzi meser Gianni d'Analdo zio del conte con IIm cavalieri tra d'Analdo e Alamanni al soldo, e il sire di Falcamonte con D cavalieri, e puosonsi dinanzi alla città di Cambrai alla villa d'Apre. E bene che Cambrai sia terra d'imperio e tenela l'arcivescovo, il re di Francia l'avea guernita di sua gente, che v'era dentro il conestabole di Francia con IIIm armadure. Il re d'Inghilterra venne alla detta oste con sua gente con IImD cavalieri tra Inghilesi e altri suoi amici. Il duca di Brabante con IIIIm cavalieri, tra di Brabante e di Legge e Alamanni a soldo, e popolo di Brabante e d'Analdo per comune, grandissima quantità; e vennevi il conte, overo duca, di Ghelleri, per simile modo con IIm cavalieri, e quello di Giulieri con MD cavalieri. Tutta questa gente e·lla maggiore parte furono a' gaggi o provisione del re d'Inghilterra. Vennevi il marchese di Brandiborgo figliuolo del Bavero con CC armadure sanza soldo; e più di MD cavalieri tedeschi il seguiro di volontà non richesti; sicché l'oste degli allegati fu più di XIIIIm di cavalieri e più di LXm a piè, armati a corazze e barbute la maggior parte; e di costa a Cambrai stette l'oste da VIIII giorni, e corsono infino a Doai guastando e rubando.
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