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      Le botteghe dell'arte della lana erano CC e più, e faceano da LXXm in LXXXm di panni, di valuta di più di MCC migliaia di fiorini d'oro; che bene il terzo e più rimaneva nella terra per overaggio, sanza il guadagno de' lanaiuoli; del detto ovraggio viveano più di XXXm persone. Ben trovamo che da XXX anni adietro erano CCC botteghe o circa, e faceano per anno più di Cm panni; ma erano più grossi della metà valuta, però ch'allora non ci venia né sapeano lavorare lana d'Inghilterra, com'hanno fatto poi. I fondachi dell'arte di Calimala di panni franceschi e oltramontani erano da XX, che faceano venire per anno più di Xm panni di valuta di più di CCCm di fiorini d'oro, che tutti si vendeano in Firenze sanza quelli che mandavano fuori. Banchi di cambiatori LXXX banchi. La moneta dell'oro battea per anno CCCLm di fiorini d'oro, talora CCCCm; e di danari da quattro più di XXm libre. Le botteghe di calzolai e zoccolai e pianellai erano da CCC. Il collegio di giudici da LXXX in C; e notari da DC; medici di fisica e di cirogia da LX; e botteghe di speziali allora da C. Mercatanti e merciai, grande numero, da non potere bene stimare per quelli ch'andavano fuori di Firenze a negoziare; e molti altri artefici di più mestieri, maestri di pietra e di legname. Fornora avea allora in Firenze CXLVI, e trovamo per la gabella della macinatura e per fornari ch'ogni dì bisognava alla città dentro CXL moggia di grano, onde si può stimare quello bisognava l'anno; non contando che·lla maggiore parte degli agiati e ricchi e nobili cittadini co·lloro famiglie più di IIII mesi, e tali più dell'anno, in villa in contado.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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