Il franco re con L cocche bene armate di sua baronia, e riposato e fresco, percosse la sera con piena marea e a piene vele sopra i nimici sparti e stanchi del combattere, e misseli in rotta e inn-isconfitta; e tutti furo tra presi e morti, che non ne scamparo se non due galee e XX barge, e·cciò fu perch'elli era di notte, e' Fiaminghi v'erano tratti delle marine d'intorno, e co·lloro legni e barche, e chiusono le due bocche della Suina intra·ll'isola del Gaggiante, ch'è alla bocca del porto, alla terra ferma, sicché tutti rimasono rinchiusi siccome in una gabbia. E rimasonvi tra morti e annegati più di Xm uomini, e più d'altrettanti presi dell'armata del re di Francia. E tutto il suo navilio e armi e arnesi rimasono in preda agl'Inghilesi e a' Fiaminghi.
CXI
Come parte di Fiaminghi furono sconfitti a Santo Mieri.
Per lo caldo della sopradetta vittoria que' di Bruggia e d'Ipro con meser Ruberto d'Artese vennero sopra Santo Mieri, che dovea loro esere dato per trattato; erano da Xm a piè. In Santo Mieri era il duca di Borgogna e 'l conte d'Armignacca con MCC cavalieri. Que' di Bruggia assalirono una porta, che dovea loro essere data, e quella già presa, que' d'Ipro rimasi adietro male ordinati, il conte d'Armignacca uscì fuori colla cavalleria per un'altra porta, e assalì que' d'Ipro, i quali non ressono, ma si misero in fuga; e poi sanza seguire la caccia asaliro que' di Bruggia, i quali feciono alcuna retta, e morinne più di D; e veggendo in fuga que' d'Ipro, e già era notte, si fuggiro al loro campo sanza séguito di nemici; e·lla notte per paura si fuggiro verso Casella, e·llasciarono tutto il loro campo, e·cciò fu a dì XXVIII di luglio.
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