E·cciò potieno bene fare, che il loro Comune avea di mobile ragunati più di CLm di fiorini d'oro, e mandaro loro ambasciadori a Milano, e feciono lega e compagnia con meser Luchino Visconti signore di Milano e fatto nimico di meser Mastino. E nonn-è da dimenticare di mettere in nota uno crudele tradimento commesso per li Pisani per recarsi ad amico meser Luchino. Uno messere Francesco da Postierla di nobili di Milano, cui n'avea cacciato, il quale ito a·ccorte a lamentarsi al papa, e volendo tornare in Toscana, essendo amico al suo parere de' Pisani, mandò a·lloro per navile che 'l levasse da Marsilia, e per sicurtà di suo salvocondotto il Comune di Pisa gli mandaro una loro galea armata passaggera, e lettera di salvocondotto, ove si ricolse. Arrivato a Pisa, com'era ordinato il tradimento con meser Luchino, incontanente il detto meser Francesco, uomo di grande autorità e valore, con due suoi figliuoli i Pisani mandaro legati a Milano; a·ccui meser Luchino fece tagliare la testa. E per tale vittima si fece la lega e compagnia da meser Luchino e Pisani, della quale per lo innormo peccato commesso per li Pisani poco apresso fu aperta vendetta fatta contro a' Pisani, come si troverrà leggendo. Ma il detto messer Luchino oltre a·cciò volle promissione da·lloro di L mila fiorini d'oro in certi termini, e dierli XII stadichi i Pisani di figliuoli di loro conti e di migliori e di più cari cittadini per osservare i patti; e meser Luchino mandò loro M cavalieri colle sue insegne a soldo di Pisani, e capitano meser Giovanni Visconti suo nipote.
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