Ma·ll'ambizione dell'uficio de' XX e de' loro seguaci, ch'aveano fatta la prima impresa, vinse contra il savio e buono consiglio, ma pur volerla, dicendo che lasciarla troppo era gran vergogna e abassamento del Comune di Firenze; questo fu il quarto gran fallo sopra fallo fatto per l'uficio di XX. E incontanente mandaro due altri dell'uficio de' XX e altri ambasciadori con quelli di meser Mastino al marchese da Ferrara, ch'era mediatore per migliorare i patti. E giunti a Ferrara tosto s'acordò la bisogna, scemando della prima somma LXXm di fiorini d'oro per l'asedio di Lucca e perdita del Cerruglio e di Montechiaro, sicché rimase il patto a CLXXXm di fiorini d'oro: i Cm pagare infra uno anno, avendo XXVII nuovi stadichi per sicurtà di ciò, e·lli LXXXm fiorini in cinque anni apresso, ogni anno XVIm fiorini d'oro, mallevadori di ciò il marchese e 'l signore di Bologna, e tenere meser Mastino al suo soldo D cavalieri infino che fosse levato l'assedio di Lucca. Che 'nanzi che messere Mastino si fosse partito da mercato l'avrebbe fatto per Cm fiorini d'oro, siccome posessione disperata e ch'avea perduta, e a' Pisani in nulla guisa la volea dare, tutto ne facesse il sembiante, e per dispetto di meser Luchino, che co·lloro insieme l'avea assediata in sua vergogna; e questo sapemmo di certo, però ch'eravamo presenti al trattato, del numero delli stadichi. Ma·lla fretta e troppa volontà di chi l'avea a·ffare, o altra privata cagione, e bene si disse per molti cittadini che baratteria s'usò per li trattatori del primo mercato dall'una parte e dall'altra, e noi ne sentimmo tanto in Ferrara, quando si recò il mercato a CLXXXm, che quelli che v'erano per messere Mastino dissono ch'elli non avea mai sentito che·lla prima somma fosse più che CCm di fiorini d'oro.
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