Fatte le dette schiere delle due osti, s'affrontaro insieme in sull'ora della terza; e prima i feditori dall'una parte e dall'altra. La battaglia fu aspra e forte, però che da ciascuna parte di feditori era il fiore della cavalleria dell'
oste; e per la forte percossa di feditori di Pisani, tutto fossono meno gente di nostri, feciono assai rinpignere adietro la nostra schiera de' feditori; ma poco apresso i feditori di Pisani furono rotti e sconfitti; e fuggendo parte si tornarono dentro alli steccati e parte alla loro schiera grossa. I nostri feditori avendo avuta la vittoria de' feditori di Pisani, francamente asaliro la loro schiera grossa; e quella fu una ritenuta e aspra battaglia, e durò infino dopo nona, e gran mortalità v'ebbe di cavalli, e abattuta di cavalieri per li molti balestrieri dell'una parte e dell'altra, e fu abattuta la 'nsegna di meser Luchino, e preso messer Giovanni Visconti capitano della sua gente, e Arrigo di Castruccio, e messer Bardo Frescobaldi, e più di migliori Pisani da cavallo e d'altri nostri usciti, e quasi rotta e sbarattata la detta schiera, con tutto rilevassono un'altra insegna della vipera di Melano, parte di loro si rannodaro colla schiera di meser Ciupo delli Scolari che stava ferma. E con tutto che' nostri feditori combattessono e cacciassono i nimici, la nostra ischiera grossa non si mosse né pinse inanzi a favorare i nostri feditori, che·ffu gran fallo e mala capitaneria; ma dissesi fu per difetto di meser Gianni della Vallina, ch'avea la 'nsegna reale, che non volle andare contro alla 'nsegna di meser Luchino per saramento fatto essendo suo prigione in Lombardia.
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