Ben fu gran colpa di questo difetto di nostri cittadini ch'erano caporali in Lucca, ch'al continuo scriveano a Firenze: "Soccorrete, soccorrete, che·lla terra nonn-è fornita per uno mese"; ed era fornita per più di tre. E tutto fu del fallo della guerra veduto dinanzi per li savi. Partissi la detta oste da Pescia e di Valdinievole dì XXVII di marzo, e puosesi ed acampossi sul poggio di Grignano e in sul colle delle Donne, ove fu l'altra volta; e in que' luoghi tenne l'oste il nostro capitano, meser Malatesta, uno mese e mezzo, istando in vani trattati di corrompere i soldati dell'oste de' Pisani, non faccendo pruova o valoria alcuna, come potea e dovea avendo tanta buona gente a·ccavallo e a piè; ma meser Malatesta trovò il rocco a petto al cavaliere, che 'l capitano dell'oste de' Pisani era Nolfo figliuolo del conte Federigo da Montefeltro suo parente, che sapea delle volte romagnuole tenendolo in trattato vano altressì bene com'elli; e molti cittadini ne presono sospetto d'inganno e tradimento per la lunga stanza, perdendo tanto tempo bello e utole con tanto possente oste; onde molto fu ripreso meser Malatesta, e mandato gli fu da Firenze riprendendolo forte, che movesse l'oste verso i nimici, che che avenire ne dovesse. In questa stanza i Pisani e loro allegati non dormiro, che i Tarlati d'Arezzo si disse trattaro di rubellare la città d'Arezzo al nostro Comune. E Guiglielmo degli Altoviti, ch'era per capitano di guardia inn-Arezzo, fece per la detta cagione pigliare mesere Piero Saccone e meser Ridolfo e messere Luzimborgo e Guido e... de' Tarlati, e mandogliene presi a Firenze; e nel palagio de' priori di sopra fu loro prigione più tempo, e chi·lli facea colpevoli e chi no; ma per quello seguì apresso pure mostrò fossono colpevoli; e più volte si tennero consigli di giudicarli a morte, ma vinsene il peggio per corrotti cittadini.
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