E in quella medesima notte i Pisani con molto affanno e sollecitudine rifeciono i fossi e steccati più forti che prima; e ricominciò la pioggia e 'l Serchio a crescere, sì che non si potea ben guadare in quello luogo, tante furono le traverse e difalte della nostra oste per mala condotta. Veggendo il nostro capitano così aforzato il campo di Pisani e non potendo fornire Lucca con sua grande vergogna e del nostro Comune e d'amici, si partì coll'oste domenica a dì XVIIII di maggio, e per li guadi de' rami del Serchio, ond'erano venuti; ripassaro il fiume e per la via d'Altopascio, e puosonsi in sul Cerruglio a dì XXI di maggio, e a quello dierono battaglia e no·ll'ebbono; e poi si partiro e tornaro in Valdarno con onta e vergogna e grande spendio di Fiorentini. E da Fucecchio si partiro a dì VIIII di giugno IIm cavalieri con molti pedoni, e cavalcaro in sul contado di Pisa faccendo danno assai; e CL cavalieri che de' Pisani venieno a Marti furono presi da' nostri. Ma dopo volta fu la buona providenza a venire sopra quello di Pisa. Quelli ch'erano in Lucca, veggendosi abandonati del soccorso di tanta potenza, cercaro loro accordo co' Pisani, e rendero loro la città di Lucca salve le persone con ciò che·nne vollono trarre, a dì VI di luglio MCCCXLII. E nota ch'al principio che·ll'oste nostra era a Grignano i Pisani vollono di patti, pace faccendo, dare di Lucca al nostro Comune CLXXXm di fiorini d'oro in sei anni, per quelli promessi a meser Mastino; e oltre a·cciò per omaggio dare a perpetuo ogn'anno per san Giovanni Xm fiorini d'oro, e uno palio con uno cavallo coverto di scarlatto di valuta di più di CC fiorini d'oro.
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