I più di Fiorentini vi s'acordavano per fuggire spese e·lla guerra. Ma Cenni di Naddo, ch'allora era priore e il figliuolo in Lucca, uomo presuntuoso, no·ll'asentì mai, ma il contrariò con sua setta, e presesi il piggiore, come siamo usati. Onde per quello ch'avenne abassò molto lo stato de' Fiorentini, avendo più di IIIIm buoni cavalieri e popolo grandissimo, e perdere sì fatta gara e impresa per male consiglio e mala condotta e capitaneria; overo più tosto per lo giudicio di Dio, e per abassare la superbia e avara ingratitudine di Fiorentini e di loro rettori. Lasceremo alquanto di nostri fatti, ch'assai n'avemo detto a questa volta, e diremo d'altre cose che furono in altre parti in questi tempi. Ma non volemo lasciare di fare memoria della profezia, overo predestinazione, che·cci mandò da Parigi il savio e valente maestro Dionigi dal Borgo della nostra impresa di Lucca, come facemmo menzione adietro nell'altro volume nel capitolo della morte di Castruccio, che tutto fu vero; che quelli per cui mano avemmo la tenuta della signoria di Lucca fu Guiglielmo Canacci delli Scannabecchi di Bologna, vicario in Lucca e sindaco di mesere Mastino, ch'avea l'arme, come disse, nera e rossa, ciò era il campo rosso e uno becco nero. E come fu con grande affanno e spendio e vergogna del nostro Comune, assai chiaro si mostra a·cchi ha ben compreso l'aventure che di ciò occorsono, siccome per noi è fatta col vero adietro etterna memoria.
CXLI
Come in Mallina in Brabante s'aprese fuoco, e arse le due parti della terra.
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