E se questo non farai, non ci pare che·ttua salute si possa stendere inanzi per ispazio di molto tempo. Re di Gerusalem e di Cicilia. Data a Napoli a dì XVIIII di settembre MCCCXLII,... indizione
. E nonn-è da lasciare di fare memoria d'una sformata mutazione d'abito che·cci recaro di nuovo i Franceschi che vennero al duca in Firenze; che colà dove anticamente il loro vestire ed abito era il più bello, nobile e onesto, che null'altra nazione, a modo di togati Romani, sì·ssi vestieno i giovani una cotta overo gonnella, corta e stretta, che non si potea vestire sanza aiuto d'altri, e una coreggia come cinghia di cavallo con isfoggiate fibbie e puntale, e con grande iscarsella alla tedesca sopra il pettignone, e il capuccio vestito a modo di sconcobrini col batolo fino alla cintola e più, ch'era capuccio e mantello, con molti fregi e intagli; il becchetto del capuccio lungo fino a terra per avolgere al capo per lo freddo, e colle barbe lunghe per mostrarsi più fieri inn-arme. I cavalieri vestivano uno sorcotto, overo guarnacca stretta, ivi su cinti, e·lle punte de' manicottoli lunghi infino in terra foderati di vaio e ermellini. Questa istranianza d'abito, non bello né onesto, fu di presente preso per li giovani di Firenze e per le donne giovani di disordinati manicottoli, come per natura siamo disposti noi vani cittadini alle mutazioni de' nuovi abiti, e i strani contraffare oltre al modo d'ogni nazione sempre al disonesto e vanitade; e non fu sanza segno di futura mutazione di stato.
| |
Gerusalem Cicilia Napoli Franceschi Firenze Romani Firenze
|