E cominciato per lo popolo l'asalto e battaglia manesca a' serragli, saettando e gittando pietre l'una parte all'altra, crescendo al continovo la forza del popolo; i Cavicciuli veggendo non poteano resistere, e aiuto di fuori d'altri grandi non avieno né attendeano, patteggiati s'arrenderono al popolo, salve le persone e·lloro cose, e disfeciono i loro serragli, e puosonsi in su' loro palagi le bandiere del popolo. E·cchi di loro andò inn-uno luogo e chi inn-altro a casa di loro amici e parenti popolani, sanza danno niuno, se non di fediti dall'una parte e dall'altra. Vintosi per lo detto popolo la detta prima punga e asalto sopra i Cavicciuli, ch'erano i più virili e arditi e possenti grandi di Firenze, presono i popolani molto ardire e vigore, e al continovo crescendo loro la massa del popolo e aiuto d'alquanti di soldati del Comune ch'erano in Firenze, corsono a casa i Donati e poi a casa i Cavalcanti. Ellino sentendo come i Cavicciuli s'erano arrenduti al popolo, non feciono nulla risistenza, ma per simile modo s'arrenderono al popolo. In somma, in poca d'ora tutte le case di grandi di qua da Arno feciono il somigliante, e disarmarsi e disfeciono loro guernigioni e serragli. Le case de' grandi d'Oltrarno, Bardi, e Rossi, e Frescobaldi, e Mannelli, e Nerli s'erano aforzati molto, e prese le bocche de' ponti. Il detto commosso popolo volendo passare Oltrarno per lo detto ponte Vecchio, ch'ancora era di legname, non ebbe luogo, però che·lla forza di Bardi e di Rossi era sì grande e di sì forti serragli, e armata la torre della parte e 'l palagio de' figliuoli di meser Vieri de' Bardi e·lle case di Mannelli di capo del ponte Vecchio, che 'l popolo non vi potea accedere né passare.
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