Per la qual cosa quelli da Gonzago, signori di Mantova, che tenieno Reggio, spiacendo loro la detta impresa, parendo loro rimanere assediati in Reggio, con tutta la loro forza e aiuto di meser Luchino si ragunarono a Reggio. E poi pochi dì apresso il marchese da Ferrara in persona, con sicurtà e licenza de' signori di Reggio, andò a Parma con M cavalieri tra di sua gente e di quella del signore di Bologna e di meser Mastino; e riformata la terra della sua signoria, e lasciatola fornita di sua gente, se ne partì a dì VII di dicembre seguente per tornare a Modona e a Ferrara; e mandò inanzi per isguarguato meser Ghiberto da Fogliano con CCC cavalieri armati, e 'l marchese venia da uno miglio apresso colla sua gente quasi disarmati, per la sicurtà avuta da quelli di Reggio. Quelli da Gonzago non tennor fede, ma fuori di Reggio missono due aguati di loro gente, e come meser Ghiberto da Fogliano co' detti CCC cavalieri fu nell'aguato, furono asaliti dinanzi e di dietro, e inchiusi e presi; e chi·ssi volle difendere fu morto, sicché tutti vi rimasono. E 'l detto meser Ghiberto con due suoi figliuoli e un suo nipote presi, e più altri caporali conestaboli e buona gente. E come questo tradimento sentì il marchese ch'era adietro, si tornò con sua gente in Parma molto crucciato: e ripresi que' signori da Gonzago del detto tradimento, avendo data la sicurtà e salvocondotto, e' si scusavano che·ll'aveano dato all'andare ma non al tornare; ma sempre, chi usa tradimento, il vizio dello 'nganno è aparecchiato e conseguente.
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