I detti da Gonzago, coll'aiuto di meser Luchino da Milano, il febraio vegnente, sentendo il marchese da Ferrara in Parma, cavalcato in sul ferrarese insino presso a Ferrara a III miglia, levando grande preda, e faccendo gran dannaggio a' marchesi. Per le quali cagioni l'altra lega di Lombardi, meser Mastino della Scala, e il signore di Bologna, e quello di Padova, co' marchesi, alla primavera seguente feciono oste alla città di Reggio con più di IIIm cavalieri e popolo grandissimo, e chiusono sì i passi d'intorno a Reggio, che non vi potea entrare gente né vittuaglia; e per li più si credette non si potesse tenere. Né·ggià però meser Luchino e que' da Gonzago con tutta la loro potenza non si vollono afrontare a battaglia co' nimici, ma stavano alle frontiere al borgo a San Donnino e altre loro castella di reggiana a·ffare guerra guerriata in su quello di Parma e all'oste ch'era sopra Reggio. Ma per la state vegnente corruzione si cominciò nella detta oste da Reggio e infertà e mortalità, e intra gli altri di rinomo vi morì meser Francesco di marchesi da Esti, e meser Maffeo da Ponte Carradi capitano dell'oste e più altri; e simile dell'altra parte, onde per necessità si levaro e partiro le dette osti all'entrante d'ottobre MCCCXLV.
XXXVI
Di certe novità state in Firenze in questi tempi.
Nel mese di dicembre del detto anno MCCCXLIIII la campana del popolo, che suona per lo consiglio, la quale poi che·ffu fatta era stata sopra i merli del palagio di priori, si tirò e aconciò ad alti in sulla torre, acciò che s'udisse meglio Oltrarno, e per tutta la città, la qual era d'uno nobile suono della sua grandezza.
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