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      I Cristiani ch'erano nelle Smirre veggendo asottigliato il campo di nimici di genti, stimando fossono per l'assedio straccati, il dì di santo Antonio, dì XVII di gennaio, popolo e cavalieri, uscirono della città, e asalirono il campo di Turchi vigorosamente, e quello con poco contasto di battaglia missono inn-isconfitta e fuga con grande mortalità di Turchi; e preso e rubato il campo, e intendendo certi alla caccia di Turchi che fuggieno, e certi alle spoglie del campo, e' capitani dell'oste con buona parte della migliore gente intendeno a·ffare gran festa, e celebrare messa e sagrificio nel campo, credendosi avere tutto vinto, e non prendendosi guardia dell'aguato, Marbasciano con suoi Turchi, com'avea ordinato per certi segni, discesono delle montagne, ch'erano assai presso, e assalì la gente de' Cristiani, ch'erano sparti, e male in ordine e peggio in guardia e·cchi armato e chi disarmato, e di presente con poco afanno gli ebbono rotti e sconfitti e messi in volta. E chi si fuggì nella terra; e di migliori rimasono nel campo alla battaglia, la quale durò poco, però che' Cristiani erano pochi alla comparazione di Turchi; e quelli che ressono al campo rimasono tutti morti. Intra gli altri vi morì il patriarca di Gostantinopoli, uomo di grande valore e autoritade, e meser Martino Zaccheria amiraglio di Genovesi, e meser Piero Zeno amiraglio di Viniziani, e 'l maliscalco de·rre di Cipri, e più frieri della magione dello Spedale, e più di D buoni uomini di Cristiani che ressono combattendo al campo, onde fu grande dannaggio; tutti gli altri Cristiani si fuggirono nella terra.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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