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      Nel detto anno MCCCXLIIII il re d'Erminia, il quale avea per moglie la figliuola del prenze di Taranto e della Morea, e nipote del re Ruberto, e per amore della moglie si dilettava co' baroni e cavalieri latini, che più gli piacea i loro costumi che quelli delli Ermini, e quanta buona gente di ponente capitava in sua corte gli ritenea a suo soldo, chi a cavallo, e chi a piè; per la qual cosa i baroni ermini per invidia ordinarono tradimento, e uccisono il detto loro re. E ancora ci ebbe, e fu grande cagione della sua morte, che 'l papa per suoi legati gli avea promesso sussidio e aiuto alla difensione di Saracini, e·rre di Francia più tempo dinanzi presa la croce e promesso di passare oltremare al conquisto della Terrasanta; e ciascuno de' detti signori tenea al continuo in vana speranza il re d'Erminia, e·rre i suoi baroni; e ciascuno, cioè il papa e il re di Francia, gli fallirono, e' Saracini corsono più volte l'Erminia con gran danno del paese; e però i baroni s'indegnarono contro al detto re, e l'uccisono. Lasceremo de' fatti d'oltremare e d'altre novità d'intorno, faccendo digressione, raccontando d'una grande congiunzione di certi gravi pianeti, che fu in questi tempi, che sono di grande significazione al secolo.
     
      XLI
     
     
      Della congiunzione di Saturno e di Giove e di Marti nel segno d'Aquario.
     
      Nell'anno MCCCXLV a dì XXVIII di marzo, poco dopo l'ora di nona, secondo l'adequazione di mastro Pagolo di ser Piero, gran maestro in questa iscienzia, fue la congiunzione di Saturno e di Giove a gradi XX del segno dello Aquario collo infrascritto aspetto degli altri pianeti.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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